Opere
Bibliografia
Elenco in ordine cronologico dei principali contributi bibliografici relativi a Fedele Fenaroli pubblicati in:
Fedele Fenaroli. Il didatta e il compositore a cura di Gianfranco Miscia, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2011
(Strumenti della ricerca musicale, collana della Società Italiana di Musicologia, 16).
XVIII sec. OMOBONO BOCACHE, Memorie di Lanciano. 14 volumi manoscritti conservati nella Biblioteca Comunale di Lanciano. I riferimenti a Fenaroli compaiono nel volume V.
FRANCESCO MARIA AVELLINO, Elogio di Fedele Fenaroli letto all’Accademia
delle Belle Arti della Società reale Borbonica di Napoli dal cav.
Fancesco Maria Avellino, socio onorario, per la morte del musicista nel
gennaio 1818, Tipografia A. Trani, Napoli 1818.
G. B. G. GROSSI, I corifei della Scuola di Napoli in Biografia degli
uomini illustri del Regno di Napoli, vol. VI, Cervasi, Napoli 1819, pp.
6, 8, 10, 15-16.
T. DE LECTIS, Fedele Fenaroli, «Il Vigile», Chieti, marzo 1841.
Fedele Fenaroli in Nuova Enciclopedia Popolare Italiana, 4a ed., vol.
VIII, UTET, Torino 1859, p. 203.
G. ROL, La linea partenopea-sicula, Nicotra, Messina 1873.
VINCENZO BINDI, Artisti abruzzesi, De Angelis, Napoli 1883, pp. 116-120.
ROBERT EITNER, Biographisch-Bibliographisches Quellen-Lexikon der
Musiker und Musikgelehrten der christlichen Zeitrechnung bis zur Mitte
des neunzehnten Jahrhunderts, vol.3 Breitkopf & Härtel, Leipzig
1900-1905, p.411-412.
GIUSEPPE MARIA BELLINI, Fedele Fenaroli. Notizie biografiche, «Arte e
Storia», XXVIII, 1909, pp. 279-281; 300-304.
Scritti e pensieri di Silvio Spaventa, De Arcangelis, Casalbordino
1922, p. 177.
SALVATORE DI GIACOMO, Il Conservatorio di Sant’Onofrio a Capuana e
quello di S.M. della Pietà dei Turchini, Sandron, Palermo 1924, p. 124.
LUIGI RENZETTI, Uomini Illustri in Le città d'Abruzzo: Lanciano e la
sua rinascita, Carosella, Lanciano [1925], p.25
GIUSEPPE DE NAPOLI, Lanciano l'antico emporio dei Frentani, Sonzogno,
Milano 1928, pp.13-14
M. NASUTI, Per il secondo centenario di Fedele Fenaroli, «Corriere
Adriatico», Ancona, 10 ottobre 1928.
CARLO TAGLIAVINI, voce 'Armonia' in Enciclopedia italiana, vol. IV,
Istituto Giovanni Treccani, Milano 1929, p. 525.
GIULIO BAS, Armonia in Enciclopedia Italiana, vol, IV, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, Roma 1929, p. 525
GIUSEPPE DE NAPOLI, Il bicentenario di Fedele Fenaroli: Lanciano ha il
dovere d'organizzare solenni onoranze commemorative, «Il Giornale
d'Abruzzo e Molise», Roma, 1 dicembre 1929.
GIULIO BAS, voce 'Basso' in Enciclopedia italiana, vol. VI, Istituto
Giovanni Treccani, Milano 1930, p. 346.
Catalogo della Collezione di Libri ed Opuscoli riguardante gli Abruzzi
ed appartenenti ad autori abruzzesi donate al Comune di Giulianova da
Vincenzo Bindi, De Arcangelis, Pescara 1930, pp. 36,143.
Lanciano si prepara a commemorare il musicista Fedele Fenaroli, «Il
Giornale d'Italia», Roma, 12 gennaio 1930.
EDUARDO DI LORETO, Fedele Fenaroli, Santa Maria di Loreto e 'l'Armonia
sonata del settecento', «Rivista Abruzzese», III/3 1950, pp. 107-112.
Le onoranze di Lanciano a Fedele Fenaroli. Un discorso di Ettore
Moschino, «La Tribuna», Roma, 17 settembre 1930.
Una composizione inedita di Fenaroli al Teatro Comunale di Lanciano,
«Il Giornale d'Italia», Roma, 28 gennaio 1931.
GUIDO PANNAIN, voce 'Durante Francesco' in Enciclopedia Italiana, vol.
XIII, 1932, p. 296.
G. C. PARIBENI, voce 'Fenaroli Fedele' in Enciclopedia Italiana, vol.
XIV, 1932, p. 993.
GUIDO PANNAIN, voce 'Vita musicale a Napoli' in Enciclopedia Italiana,
vol. XXIV, 1934, pp. 250-251.
G. C. PARIBENI, voce 'Partimento' in Enciclopedia Italiana, vol. XXVI,
1935, p.420.
ANDREA DELLA CORTE, voce 'Zingarelli Nicola' in Enciclopedia Italiana,
vol. XXXV, 1937, p. 955.
CARLO SCHMIDL, Dizionario Universale dei Musicisti, Sonzogno, Milano
1938, (ristampa Tito di Giovanni Ricordi e Francesco Lucca di G.
Ricordi e C., 1887-1890)
CARLO SCHMIDL, Supplemento al Dizionario Universale dei Musicisti.
Appendice, aggiunte e rettifiche al primo e secondo volume, Sonzogno
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ANTONIO PETINO, Musicisti della scuola napoletana, «Rivista Musicale
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F. DE FILIPPIS – R. ARNESE, Cronache del Teatro di S. Carlo
(1737-1960), Edizioni Politica Popolare, Napoli 1961, pp. 162-163.
Voce 'Fedele Fenaroli' in La Musica, parte seconda Dizionario, vol. I,
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con uno sguardo sulla storia della musica in Italia, Forni Editore,
vol. II, Bologna.1969, pp. 352-357 (ristampa anastatica dell’edizione
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COSTANTINI ANDREINA, I manoscritti musicali dell’Archivio della
Cattedrale di Lanciano, Tesi di laurea, Università di Bologna (DAMS),
a.a. 1978-1979 (Relatore: Franco Alberto Gallo)
NICOLA M. FOSCO, Fedele Fenaroli. L’uomo, l’opera, Lanciano, 1980
(dattiloscritto presentato in occasione della mostra Filanxanum 1980,
250° della nascita del compositore).
SIEGFRIED GMEINWIESER, voce 'Fenaroli Fedele' in GROVE, McMillan,
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ANTONIO PIOVANO, immagini e fatti dell’arte musicale in Abruzzo,
Didattica Costantini, Pescara 1980, pp. 42-43.
RENATO BOSSA, voce 'Fedele Fenaroli' in Dizionario Enciclopedico
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CLAUDIO SARTORI, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800.
Catalogo analitico con 16 indici, Bertola & Locatelli, Cuneo
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ANDREA DELLA CORTE, voce 'Fedele Fenaroli' in MGG, Die Musik in
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MARIO ZUCCARINI, Drammi sacri, azioni sacre, oratori, cantate e inni
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MARIA TERESA LA FARCIOLA, Fedele Fenaroli. Aspetti della musica sacra:
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MASSIMO SALCITO, Fedele Fenaroli e le opere per tastiera: alcune
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GIANFRANCO MISCIA, La Cappella della Santa casa del Ponte di Lanciano e
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RAFFAELE AURINI, Dizionario Bibliografico della Gente d'Abruzzo, 5
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– Marcello Sgattoni, Andromeda, Colledara (Te) 2002.
Collegamenti
Massimo Salcito
massimosalcitoFedele Fenaroli (Lanciano 25 aprile 1730 – Napoli l1 gennaio 1818)
Figlio di Francesco Antonio, aveva appreso i rudimenti musicali dallo stesso genitore e a contatto con le attività musicali della cappella lancianese. Il padre morì quando Fedele era ancora un bambino di circa otto anni e dopo alcune incertezze circa il suo futuro, all’età di quattordici anni il ragazzo fu inviato a Napoli ospitato dallo zio Nicolantonio Perrini, che si adoperò per farlo ammettere al Conservatorio di Santa Maria di Loreto.
Fenaroli che ebbe come colleghi di studio Paisiello, Sacchini, Guglielmi, e altri nomi illustri della storia musicale, a ventidue anni completò la sua formazione culturale secondo gli insegnamenti di quella scuola napoletana cui dopo un periodo di residenza a Palermo, ove sembra scrisse le sue prime opere teatrali, dette un personale e significativo contributo già a partire dal 1755. In quell’anno, dopo la morte del caposcuola Francesco Durante, gli succedette come docente di contrappunto e composizione al Conservatorio della Pietà dei Turchini. Il destino di Fenaroli era tracciato, l’attività di insegnante e di compositore fu una costante della sua vita e lo vide attivo soprattutto nel Conservatorio Santa Maria di Loreto, dove nel 1762 fu nominato maestro di cappella e nel 1777 1° maestro di Cappella al posto di Pietro Antonio Gallo. Dal 1797, cessata l’attività del Conservatorio di Santa Maria di Loreto, Fenaroli continuò ad insegnare a Sant’Onofrio a Capuana ma anche in altre istituzioni musicali napoletane fino alla morte che lo colse alla veneranda età di 88 anni a Napoli l’l1 gennaio 1818.
In tanti anni di carriera Fenaroli istruì schiere di allievi illustri tra cui si ricordano Nicola Zingarelli, Domenico Cimarosa, Silvestro Palma, Salvatore Figuera, Carlo Coccia Carlo Conti, Michele Ruta, Saverio Mercadante, Giacomo Cordella, Francesco Ruggi, Michele Carafa e altri.
Non a caso quando nel 1807 Giuseppe Bonaparte decise di riformare i Conservatori napoletani (che nel frattempo erano diventati due) fondendoli in quello che poi divenne “Collegio Reale di Musica”, scelse di affidarne la direzione ad un “triunvirato” formato da Giovanni Paisiello. Giacomo Tritto e Fedele Fenaroli.
La grandezza riconosciuta di Fenaroli sta nell’aver investito le sue energie soprattutto nell’insegnamento in un momento in cui la scuola napoletana andava imponendosi all’attenzione italiana ed internazionale. Egli aveva per primo pensato di scrivere una summa degli insegnamenti musicali già da tempo impartiti nelle aule dei Conservatori napoletani. Nacquero così i suoi famosi sei volumi dei Partimenti ossia basso numerato (corrispondenti agli odierni esercizi di armonia e contrappunto su un basso dato) pubblicati per la prima volta a Roma nel 1800 circa, che costituirono una novità assoluta e che per la loro validità furono ristampati continuamente per tutto l’Ottocento. Oltre ai Partimenti scrisse, nell’ambito didattico, le Regole musicali per i principianti di cembalo nel sonar coi numeri e per i principianti di contrappuntostampate a Napoli nel 1775, lo Studio del contrappunto, (Roma, ca. 1800) e infine i Solfeggi per soprano.
La produzione di Fenaroli, poco nota, annovera tantissimi titoli oltre la trattatistica: opere (I due sediarii, Napoli 1759; La disfatta degli amaleciti, Chieti 1780), diversi oratori e azioni sacre (Ester, Napoli 1759; Abigaille, 1776; L ‘arca del Giordano, Lanciano 1780; La sconfitta degli assiri, Roma 1789), brani per clavicembalo e un nutrito gruppo di composizioni sacre.
Negli ultimi anni ed in parte dopo il convegno nazionale tenutosi a Lanciano nel 2008 e la successiva pubblicazione degli atti per la LIM di Lucca, stanno rifiorendo gli studi intorno al personaggio anche a livello internazionale. In particolare citiamo i saggi di Giorgio Sanguinetti e Rosa Cafiero e, per l’Abruzzo, il lavoro sistematico di Massimo Salcito cui rimandiamo (vedi indicazioni sui link)
A maggio 2023 è stata presentata a Napoli in prima nazionale l’Enciclopedia Digitale Fedele Fenaroli che rappresenta l’impresa culturale più importante in tempi moderni sul musicista.
Si consiglia quindi di approfondirene la figura e le opere direttamente visitando il sito dedicato: